Bruno Borioni

10 NOVEMBRE 2013

Con i miei amici di Jesi, circa 10 persone, abbiamo deciso di organizzare una domenica insieme a Sassoferrato per visitare le bellezze storiche, culturali, archeologiche e perché no gastronomiche. Purtroppo c’è capitata la prima domenica di vero autunno di quest’anno con pioggia e calo delle temperature, ma armati di cappotti ed ombrelli, siamo comunque partiti e alla fine, soddisfatti ci, siamo tutti dette: “meraviglioso”, chi credeva”, “ne valeva la pena”,...  
Io un po' conoscevo Sassoferrato, date le mie frequentazioni rotariane e precedenti, ma sono state le meravigliose “guide”, Vincenzo ed Edgardo, che ci hanno sempre accompagnato e spiegato quello che visitavamo, che ci hanno fatto apprezzare e cogliere il meglio di quello che osservavamo.  Appuntamento alle ore 09.45 precise in piazza Matteotti, del comune, e visita al Museo Civico Archeologico, al Palazzo dei Priori, con i resti romani fino alla donazione del vescovo Perotti, con l’icona di San Demetrio, restaurata a suo tempo dal nostro Club Rotary. Poi siamo andati a visitare la abbazia di S. Croce, dei templari: meravigliosa e misteriosa (e con la Madonna dei Templari di Mario Toni).  Quindi pausa pranzo sulla zona dei  resti della antica Sentinum, al meraviglioso ristorante, l’”Antico Muro”, dove ci siamo rifocillati molto bene, (tra l’altro buonissime “pincinelle” alle verdure), mangiando su un meraviglioso tavolo appoggiato sul vetro, che copre i resti di un muro romano.  Di seguito ad un buon caffè, abbiamo ripreso di buona lena, la nostra gita “sentinate”, ritornando al Castello: visita alla pinacoteca comunale, a palazzo Oliva,  molto ricca e ben allestita. Quindi abbiamo girato per i vicoli del centro storico, soffermandoci  sui palazzi e sull’affresco di Santa Chiara, di Mario Toni e quindi visita alla chiesa di Santa Chiara, dove la madre superiora ci ha fatto vedere le bellissime opere del Salvi (Annunziazione,  Mater Dolorosa ed Amabilis), di cui tanto avevo sentito parlare. Infine la meravigliosa chiesa di San Pietro, che è uno scrigno meraviglioso di opere e di spiritualità:  battistero in terracotta colorata di Agabiti, cappella di San Crispino  e del Crocifisso, tanto altro e, anche qui, un altro bellissimo lavoro del nostro amico Mario Toni, che abbiamo tutti altrettanto apprezzato (Vergine col bambino). Infine abbiamo completato la visita al meraviglioso e particolare Museo Diocesano: un vero scrigno, frutto del lavoro di tanti volontari, per proteggere e conservare al meglio, tanti segni spirituali delle generazioni  sassoferratesi passate.  Ancora non stanchi, ma quasi sazi di cose belle, con le nostre 2 guide, siamo andati a vedere il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari a palazzo  Montanari, attraversando il bel parco della Rimebranza: immensa e ricchissima rappresentazione di un mondo passato, che solo noi sessantenni possiamo, in parte, ricordare ancora, ma importante da far conoscere alle nuove generazioni.  Abbiamo comunque voluto terminare la nostra visita a Sassoferrato alla chiesa di San Francesco, e ne è valsa la pena. Eravamo ancora senza parole, tutti a dire delle bellezze spirituali ed artistiche che abbiamo potuto vedere (resti degli affreschi, coro ligneo, crocifisso, ecc …). Si era fatto buio e pioveva, abbiamo salutato Vincenzo e siamo rientrati a Jesi.  Certo ricorderemo nomi come G.B. Salvi, Ramazzani, Guerrieri, Agabiti, affreschi delle scuole fabbianesi, Contarini, Bartolo da Sassoferrato, …  e perché no,  Mario Toni, che abbiamo spesso nominato.

Grazie alla comunità di Sassoferrato che custodisce così tante opere d’arte e mi auguro che la meraviglia che abbiamo provato e sperimentato su di noi, venga provata da tanti altri che vogliono visitare questo meraviglioso centro dell’entroterra marchigiano, che va tanto conosciuto ed amato.  Ci siamo promessi di ritornare, magari in primavera per visitare altre frazioni e la miniera di  Cà Bernardi e conoscere meglio le gastronomie locali.

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Bruno Borioni