Il Premio Mannucci 2018
25 cicli di arrivi e partenze, 25 importanti opportunità di incontro tra giovani, maestri affermati, addetti ai lavori e visitatori attenti, 25 giurie scelte, 25 allestimenti che hanno proposto al pubblico una pluralità di linguaggi e modi di concepire la scultura oggi. Il Premio Internazionale di Scultura Edgardo Mannucci festeggia i suoi 25 anni con le Accademie di Carrara, Napoli, Urbino, San Pietroburgo e con la scuola olandese del CIBAP, le quali presenteranno le opere selezionate tra le storiche mura del centro culturale di San Francesco. I soci del Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi hanno pensato di offrire, ormai da qualche anno, un ulteriore palcoscenico al vincitore dell’edizione precedente ospitando una sua piccola personale, in questo anniversario spetta a Noa Pane mettere in scena i suoi lavori: sospesi o costretti da cinghie, metalli da cantiere o morsetti, i suoi gonfiabili in tensione costante, riempiti d’aria compressa o con acqua, sono sculture in azione che esprimono la naturale aspirazione ad una forma libera continuamente negata. Per omaggiare lo spirito combinatorio con il quale Edgardo Mannucci ha eseguito i suoi innesti scultorei, coniugando vertiginosamente, come scrive Enrico Crispolti “in un sol nodo d’immagine remoto, domestico, quotidiano, futuribile” e segnare un filo rosso con la tradizione delle terracotte invetriate di Giovanni Della Robbia, risplendenti nella Collegiata di San Medardo, il prof. Stefano Papetti ha invitato in qualità di ospite d’onore di quest’anno lo scultore Andrea Salvatori. La sagace e raffinata ironia delle sue surreali conversazioni in ceramica tra ninnoli, mecha e forme archetipe seduce lo sguardo suggerendo un ribaltamento di significati, affermando un’altra verità eversiva e destabilizzante. Ringrazio a nome del Club Andrea Salvatori per aver accettato l’invito e il prof. Stefano Papetti per il suo prezioso supporto critico.
Un sentito ringraziamento alla comunità di Arcevia per la generosa accoglienza.
Grazie a tutti coloro che in differenti modi e tempi hanno contribuito con competenza e passione a far crescere il Premio, con l’augurio che attraverso questa manifestazione la scultura si faccia più prossima alla vita quotidiana di ciascuno.
Giuseppe Majolatesi