Il Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi ha organizzato, martedì 22 marzo 2022, un incontro su un tema estremamente attuale e di particolare interesse riguardante l’impatto che si genererà con il passaggio dai motori endotermici ai motori elettrici. Relatori di eccezione sono stati:

  • Marco Mosaici, Direttore Aftermarket Network di ARVAL Italia, prima società in Italia nel noleggio a lungo termine;
  • Marc Aguettaz, Direttore Generale GIPA Italia, principale società internazionale nelle ricerche di mercato riguardanti il settore automotive;
  • Fabio Uglietti, Direttore International Consulting, Service & Delivery di QUATTRORUOTE Professional.

Oltre ai soci del Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi, guidati dal Presidente Fabrizio Perini, erano collegati anche molti soci dei Club di Jesi e di Urbino con i rispettivi Presidenti, l’Assistente del Governatore e diversi ospiti dei soci.

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Particolare attenzione è stata posta sulle ragioni che hanno determinato il passaggio dalle vetture endotermiche a quelle elettriche, che non è tanto basato su ragioni ecologiche bensì su motivazioni di marketing e di conquista dei mercati, in particolare di quelli occidentali da parte della Cina, che non è riuscita a farlo con le macchine endotermiche, ma riuscirà con quelle elettriche avendo investito per prima immensi capitali ed essendo quasi monopolista dei componenti che servono per costruire le batterie.

Infatti il 70% delle batterie per le auto elettriche sono già oggi prodotte in Asia.

Non solo, ma come anche ha ribadito il Ministro Giorgetti: «In tutta questa febbre per l’auto elettrica, chi fornisce la materia prima è la Cina. È lì il controllo di gran parte del litio, cobalto, silicio. Significa mettere il primo settore manufatturiero d’Europa in mano ad altri lontano da noi, noi rischiamo l’autogol

Riguardo altresì alle motivazioni di tipo ecologico, è stato calcolato che, in termini di CO2 emessa, il risparmio si avrà soltanto dopo i 70.000 chilometri di percorrenza dell’auto elettrica, essendo necessaria per le ricariche un'enorme quantità di energia elettrica, ancora prodotta, per la maggior parte, con le tradizionali fonti di energia, in particolare gas e carbone.

La guerra in Ucraina, poi, non fa altro che peggiorare questo rapporto in quanto porterà ad un ulteriore ritardo nel passaggio alle energie rinnovabili; per non parlare poi del capitolo costi, totalmente sconvolti dagli effetti della guerra che si sta ancora combattendo.

Un tema di grande impatto sociale sarà quello del lavoro poiché è stato calcolato che in Italia si perderanno oltre 70.000 posti di lavoro, soltanto in parte recuperabili, ma attraverso competenze e professionalità nuove e diverse.

Le macchine elettriche avranno il 70% dei ricambi in meno rispetto alle endotermiche, pertanto non ci saranno più tagliandi e manutenzioni, ma semplici controlli periodici, per i quali saranno necessari sistemi molto sofisticati e particolarmente costosi, oltre a competenze molto evolute.

L’auto elettrica diventerà sempre più simile ad un elettrodomestico, con un motore elettrico che fa girare le ruote e con meno 70% di parti meccaniche, e quindi, di conseguenza con meno ricambi e sostituzioni.

Si parla tanto di sostenibilità in questo periodo, ma il focus è sostanzialmente sulla sostenibilità ambientale, mentre si dovrà anche affrontare un altro tipo di sostenibilità, quella sociale che, a fronte di tutte le considerazioni emerse, sarà altrettanto importante e fondamentale per tutto noi, in particolare per i nostri figli.

La rivista QUATTRORUOTE da tempo si batte per evidenziare le criticità di un passaggio così rapido (il 2035 è dietro l’angolo) ed auspica un progressivo allentamento di questa spinta all’elettrificazione poiché l’Italia ha una filiera automotive che rappresenta la spina dorsale dell’intera economia del paese ed è molto indietro sulle infrastrutture di ricarica; si calcola che entro il 2035 serviranno in Italia oltre 7 milioni di stazioni di ricarica.

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Gianluca Pellegrini, direttore di QUATTRORUOTE, nel suo editoriale pubblicato sul numero di marzo scrive: «Apprezziamo il pragmatismo dei ministri Cingolani e Giorgetti, ma rimane l’inquietante percezione che soltanto ora si stiano comprendendo le implicazioni di una scelta miope, presa in ossequio a pregiudizi ideologici che hanno poco a che fare con la sostenibilità ambientale. Rimane da capire come si sia arrivati a questo punto, considerata la rilevanza del comparto automotive in Italia, poiché l’impatto sociale ed economico di un cambio di paradigma mal gestito sarà enorme e drammatico.»

Anche l’industria si sta interrogando su questo tema e il CEO di Stellantis, Tavares, ha recentemente affermato: «l’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria. C’erano modi più veloci ed economici per ridurre le emissioni. Inoltre i veicoli 100% elettrici sono molto costosi e le classi medie avranno difficoltà ad acquistarli.»

Il Rotary, come obiettivo primario, ha proprio quello di focalizzare l’attenzione sugli aspetti sociali e sui bisogni delle persone ed ha individuato nelle considerazioni emerse in questo convegno, un argomento di particolare interesse al punto che è già stato fissato un nuovo appuntamento fra dodici mesi per fare un'ulteriore e puntuale verifica su un argomento di così rilevante importanza per il nostro futuro.

Piero Agostini